Gli impatti della catena del valore nella rendicontazione di sostenibilità

Gli standard europei per la rendicontazione di sostenibilità (ESRS) richiedono che nell’informativa fornita dall’azienda, vengano inclusi ed indagati gli impatti della catena del valore, avendo cura di considerare gli operatori e gli impatti più rilevanti presenti in ogni fase della produzione e distribuzione.

Identificare e gestire questi operatori del mercato, è un requisito necessario ed essenziale per riuscire a soddisfare gli obblighi di rendicontazione ed ottemperare al concetto di doppia materialità.

Si distinguono:

  • attori primari: i fornitori e i partner, fondamentali per assicurare la sostenibilità nella catena di approvvigionamento;
  • attori secondari: i rivenditori, i clienti e altri utenti finali, che svolgono un ruolo essenziale attraverso l’uso consapevole dei prodotti acquistati.

Il concetto di “catena del valore” è però divisivo: ad oggi, infatti, è richiesto alle imprese di svolgere un’analisi di rilevanza delle informazioni comunicate, includendo impatti, rischi ed opportunità significativi legati alla catena del valore, sia a monte che a valle, facendo attenzione, nella mole di dati a cui attingere, di non sacrificare la qualità dell’informazione.

Cosa succede se l’azienda non dispone delle informazioni

Può capitare che l’azienda non sia in grado di reperire tutte le informazioni richieste sulla catena del valore. È in questi casi che l’impresa dovrà impegnarsi nel fornire una stima delle informazioni richieste, a partire da dati ragionevoli e verificabili, disponibili alla data di riferimento, senza costi eccessivi o sforzi eccessivi (ad esempio fonti indirette, dati di settore, analisi campionarie ecc.).

È possibile che l’azienda non abbia a propria disposizione per i primi tre anni di report, tutte le informazioni richieste dai requisiti di rendicontazione; in tal caso, è possibile che l’azienda differisca tutte le informazioni richieste dai requisiti di rendicontazione sulla catena di fornitura dimostrando il percorso in atto per raggiungere l’obiettivo di rendicontazione nei tre anni dall’entrata in vigore dell’obbligo.

Le informazioni sulla catena del valore che l’azienda dovrà fornire nei primi tre anni potranno quindi avere origine interna, sia nella rendicontazione degli impatti, rischi ed opportunità, sia per la rappresentazione delle politiche, azioni e obiettivi.

Tuttavia, a partire dal quarto anno di report, l’azienda dovrà essere in grado di fornire tutte le informazioni richieste dalla catena del valore.

L’inclusione della catena del valore nell’oggetto di rendicontazione rappresenta un aspetto significativo e innovativo in tema di rendicontazione di sostenibilità anche al fine di una maggiore sostenibilità delle operazioni. Tuttavia, questo comporta necessariamente una maggiore onerosità per le aziende, che saranno incaricate di raccogliere le informazioni e valutarne la rilevanza.

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